Livigno, capitale del ciclismo, iscrizioni aperte per la Granfondo Livigno Alè

La tradizionale Granfondo torna a Livigno il 28 giugno tra grandi passi alpini, scenari mozzafiato e due percorsi tutti da godere velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur.

Livigno, 15/01/2025 – Il Piccolo Tibet si conferma una grande capitale europea del ciclismo, preparandosi ad ospitare anche quest’anno la tradizionale Granfondo Livigno Alè, uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati italiani. Un evento di importante storicità, che torna quindi ad esplorare la natura incontaminata di Livigno, un luogo magico per gli amanti del ciclismo, che tra le sue montagne immacolate hanno a disposizione decine di opzioni e un’infinita combinazione di possibilità. Dalla mountain bike al downhill, dai passi più duri ai sentieri suggestivi e adatti a tutta la famiglia: qualunque sia l’esigenza a due ruote, Livigno è sempre in grado di soddisfarla. Quindi, pur essendo nel cuore dell’inverno, non è mai troppo presto per iniziare a programmare il prossimo viaggio sportivo, magari approfittando delle offerte speciali che permetteranno, fino ad aprile, di godere di un prezzo ridotto per partecipare alla Granfondo Livigno Alè.

 

La gara, in programma sabato 28 giugno, cade all’interno di un periodo denso di novità e di occasioni per gli appassionati di ciclismo. Per quanto riguarda l’Alè iscrizioni aperte già dal dicembre scorso, con il prezzo bloccato a 60,00€ fino al 30 aprile, un’occasione unica per assicurarsi il proprio pettorale a condizioni estremamente vantaggiose, scegliendo tra le due le opzioni di percorso proposte per mettere alla prova le proprie qualità.
Il tragitto della Mediofondo è di 106 km con 2050 metri di dislivello e prevede la partenza da Livigno, la salita al passo della Forcola e al passo del Bernina, la seguente discesa in Engadina fino a Zernez, per poi risalire al Passo del Forno, attraversare il tunnel Munt La Schera e arrivare al traguardo del Mottolino, lo stesso identico finale che ha reso iconica la tappa regina del Giro d’Italia dello scorso anno. Il percorso della Granfondo, invece, prevede una lunghezza di 166 km con ben 4100 metri di dislivello allungando il percorso più breve grazie all’aggiunta del passo Umbrail, del Passo del Foscagno e del Passo Eira. Percorsi di rara bellezza, che attraversano tutto l’arco alpino che corona la località, regalando ai partecipanti emozioni destinate a durare nel tempo.

L’ennesima conferma di quanto il ciclismo sia profondamente radicato nell’identità di Livigno: da sempre meta prediletta di numerosi campioni e di grandi squadre, per completare il percorso di avvicinamento ai più importanti eventi stagionali, grazie all’altitude training. Località che da anni è partner delle grandi corse a tappe e delle Classiche più iconiche del nostro Paese, e che recentemente è stata anche teatro della corsa rosa, quando Tadej Pogacar, proprio al Mottolino ha scritto una pagina di storia del ciclismo italiano. Una salita speciale, che sarà protagonista, come tutti i luoghi suggestivi della località, anche della Granfondo Livigno Alè.

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Livigno, 29.06.2024 – È stata una giornata intensa e spettacolare, quella che ha animato Livigno in questo magnifico week end di fine giugno. Un meteo soleggiato e temperature clementi, infatti, hanno accolto gli oltre 800 partecipanti al via, pronti a domare i tornanti di alcuni dei passi più iconici del ciclismo tricolore, per una Granfondo con importanti contenuti sportivi e un gran portato valoriale. Uno spettacolo unico, che ha attirato a Livigno anche un gruppo di concorrenti speciali, capitanato da Sonny Colbrelli, Andrea Pusateri, Antonio Rossi, Gilberto Neirotti e Cristian Zorzi.

Le due varianti del percorso, entrambe con partenza presso l’Aquagranda, il Centro di Preparazione Olimpica di Livigno, fiore all’occhiello della proposta sportiva e turistica della località, hanno testato la resistenza degli atleti, grazie alla presenza di alcune vette tecnicamente impegnative, per quanto molto pedalabili, come la Forcola, il Bernina, l’Umbrail e il Foscagno: piccole imprese, da compiere immersi nella bellezza di scenari mozzafiato.

Tra gli uomini, vittoria di Mattia Gaffuri, in forze all’ASD Swatt Club, che ha concluso i 167 chilometri di fatiche, impreziositi da oltre 4300 metri di dislivello, in 5 ore, 6 minuti e 52 secondi, precedendo nettamente Michele Negri e Paolo Castelnovo (entrambi ASD Team MP Filtri), rispettivamente secondo e terzo al traguardo. Per Gaffuri, autentico dominatore della Granfondo è stato decisivo l’affondo sul Passo del Foscagno, che ha scavato una voragine tra lui e il gruppetto degli inseguitori e che gli ha consentito un arrivo in solitaria.

Tra le donne, sempre nella gara lunga, vittoria schiacciante di un’emozionata Carlotta Uber, profondamente legata al Piccolo Tibet, località che frequentava da bambina per lo sci di fondo e che ha ritrovato da atleta adulta grazie alla corsa in montagna e al ciclismo, a testimonianza della ricchezza complessiva dell’offerta livignasca. Gioia Chiodi e Lisa Wiestner, autrici di un’ottima prova, anche se distanti dalla vincitrice, completano il podio.

 

Nella Medio Fondo, il percorso breve da 106 chilometri e 2050 metri di dislivello, il successo è andato a Thomas Bergamini (ASD Bike and Fun Team) tra gli uomini e a Luisa Isonni (Boario ASD) tra le donne. Netta l’affermazione di Isonni, che ha rifilato oltre sei minuti di distacco ad Anna Cadorin, seconda, e quasi dieci a Caterina Canclini, comunque ottima e terza. Più combattuto il finale della gara maschile, con Bergamini che si è assicurato la vittoria su Christian Martinelli soltanto grazie allo scatto decisivo sul Passo d’Eira.Terzo Stefan Kirchmair che, oltre alla soddisfazione del podio, torna a casa anche con una bici Pinarello, partner della Granfondo Alé la Merckx, per aver vinto la “sfida a Pogacar”, una speciale classifica dedicata al tempo di percorrenza degli atleti tra il Passo d’Eira e il Mottolino, organizzata per celebrare l’impresa sportiva del campione sloveno allo scorso Giro d’Italia, quando arrivò in solitaria sul traguardo più duro della corsa rosa 2024, stretto tra due ali di folla. Un finale di tappa diventato immediatamente un instant classic e oggi a disposizione di tutti gli appassionati delle due ruote per testare le proprie qualità e per godersi un’ascesa senza paragoni.

Per Kirchmair un gran ritmo di scalata e un crono fermato a soli 33 secondi dal tempo di percorrenza della maglia rosa: una notevole performance tecnica, un ricordo da conservare e il modo perfetto per chiudere una grande giornata di ciclismo e partecipazione.

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